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Impegno con il Risorto

Dopo il cammino di almeno tre anni nel Cenacolo di appartenenza, al termine del percorso di formazione personale, il tierrino può chiedere di manifestare pubblicamente il proprio “impegno con il Risorto nel TR”.
Nel Battesimo, Sacramento pasquale per eccellenza, il carisma plasma ogni cristiano che si impegna a farsi lavorare dallo Spirito del Risorto. La novità del TR di questo impegno è nel mettersi quotidianamente in cammino con il Risorto e con i fratelli del Cenacolo di appartenenza e del Movimento, per cercare di guardare il mondo con la mente del Risorto.
Pronunciando la formula dell’Impegno col Risorto nel TR, il Testimone del Risorto (tierrino), s’impegna a «coniugare i tre verbi: sognare un futuro più umano, segnare un presente più responsabile, seminare un campo più fecondo… Il Testimone del Risorto è come un discepolo di Emmaus dei nostri giorni che prende esempio da Gesù spezzando il pane, ovvero ciò che ha, per darlo ai poveri più poveri. Ogni giorno ci troviamo col biglietto di andata verso Emmaus e ogni giorno il Risorto ci da quello di ritorno a Gerusalemme.» (Don Sabino Palumbieri, www.zenit.org/2016)

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